Robotica Educativa – Classe V C

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Data / Ora
Date(s) - 04/02/2019
8:20 - 10:20

Luogo
Istuto Comprensivo di Meldola - Scuola Elementare E. De Amicis

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In collaborazione con GM Informatica di Forlì presso la Scuola Elementare Edmondo De Amicis, si terrà per le classi quinte una lezione di Roborica Educativa.

La robotica educativa permette di far lavorare in gruppo docenti e alunni per apprendere in modo divertente e creativo.

Un’idea rivoluzionaria

L’idea di far gestire i computer ai bambini, fornire oggetti che potessero manipolare facilmente e con i quali sperimentare nasce dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) e dalle idee rivoluzionarie di Seymour Papert, con il Linguaggio LOGO. Il primo esperimento fu una tartaruga meccanica programmabile, poi la tartaruga divenne virtuale e infine con Mitchel Resnick si realizzarono i primi prototipi di Lego/Logo. La storia degli esperimenti e l’idea di partenza, su cui esistono diversi approfondimenti in rete, sono ben sintetizzate dallo Seymour Papert, che spiega l’utilizzo della robotica educativa in classe così:

I bambini adorano costruire oggetti. Così mi dissi: scegliamo un set di costruzioni e aggiungiamo tutto quello che serve per creare dei modelli cibernetici. I bambini dovranno essere in grado di costruire una tartaruga dotata di motori e sensori e avere il modo di scrivere programmi logo per guidarla […] l’unico limite deve essere quello della loro immaginazione e delle loro capacità tecniche. Nel caso dei primi esperimenti condotti, i motori e i sensori dovettero essere collegati a un computer tramite un’interfaccia.
In tempi più recenti siamo riusciti a costruire computer abbastanza piccoli da poter essere inseriti nei modelli stessi. La differenza è sostanziale; ora l’intelligenza si trova all’interno del modello non in un computer esterno. Inoltre i modelli possono essere autonomi. Possono muoversi a piacimento senza un cordone ombelicale. Tutto insomma appare più reale
.

Un nuovo modo di imparare e di insegnare

La definizione di Seymour Papert ci consente di definire alcuni elementi caratterizzanti l’apprendimento e l’insegnamento con la robotica educativa:

  • apprendere per scoperta;
  • esplorare il problem solving;
  • riconoscere il ruolo positivo dell’errore.

L’apprendimento per scoperta cambia la modalità tradizionale di insegnamento: l’alunno cui si propone un percorso di robotica, infatti, è continuamente chiamato a risolvere problemi. Deve scoprire cosa succede, può verificare concetti e in questo caso il docente avrà una funzione di coordinamento e guida. E cosa succede in caso di errore? Per prima cosa, l’errore non è qualcosa da nascondere. L’alunno può vedere cosa accade quando dà dei comandi e se sbaglia: la tartaruga prima e il robot poi si comportano in modo differente da quanto richiesto.
Questo è il momento in cui deve riflettere e capire come correggere insieme all’insegnante. Anche dalla correzione dell’errore nascono idee e si impara meglio a risolvere i problemi.
L’attività è laboratoriale e le discipline coinvolte sono molteplici: la tecnologia, l’informatica, la matematica ma anche la prima e la seconda lingua. Poi è un’attività di gruppo, quindi si impara a lavorare insieme.

Cosa sono e dove si trovano i robot?

Per avviare un progetto di robotica educativa in classe o anche solo per capire se un progetto simile fa al caso nostro e dei nostri alunni oppure no, credo sia utile partire da alcune definizioni: prima quella di robot e poi quella di robotica educativa.
Con la parola “robot” si indica una macchina in grado di eseguire compiti in modo autonomo. Un robot è formato essenzialmente da tre parti, che corrispondono grossomodo ad altrettanti parti e funzioni dell’essere umano:

  • Computer e Software → Cervello
  • Motori e Telaio → Muscoli e Scheletro
  • Sensori → Organi di Senso

Il computer e il software elaborano le informazioni fornite dai sensori per prendere decisioni e far muovere i motori. I sensori possono essere di vari tipi (contatto, suono, distanza, colore, giroscopico…) e si trovano dappertutto: in auto per evitare ostacoli, in giardino per far accendere le luci al crepuscolo…  La robotica è entrata in tutte le attività, troviamo robot con le forme più disparate:

  • Bracci Robot nelle industrie
  • Robot di servizio
  • Sofisticati Robot di soccorso
  • Porta container robot con guida automatica
  • Robot nei film
  • Robot umanoidi
  • Nao Umanoide programmabile

Proprio per questo motivo è importante rendersi conto di come funzionano a partire dai primi anni della scuola dell’obbligo e imparare a programmarli.

Utilizzeremo per questo scopo i nostri tappeti e i Bee-Bot e altro materiale dedicato, in dotazione alla scuola